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DIECI ANNI DI BASSA FINANZA. CHILAVREBBEMAIDETTO.

"Ieri mi sentivo intelligente, così volevo cambiare il mondo.

Oggi mi sento un po' più saggio, e voglio cambiare me stesso."

Rumi

Chilavrebbemaidetto. Sono passati 10 anni, e siamo ancora qui.

Era l’ottobre 2009 quando è nata Bassa Finanza.

La sua origine risale a qualche anno prima, quando fra il 2006 e il 2007, nella mia attività di consulente finanziario, mi trovai a un bivio. Da un lato, infatti, leggendo diligentemente la stampa specializzata, e frequentando i corsi di aggiornamento e le riunioni/convention con i guru e i gestori dei fondi, sembrava di essere in un mondo perfetto con scenari economici rose e fiori e crescita imperitura. Erano tutti rilassati e ottimisti.

Dall’altro lato però, siccome tutto ciò mi stonava, io avevo ormai da tempo iniziato a frequentare assiduamente internet, cercando fonti di informazione alternative. Così, mentre altri si dilettavano in apericena di public relation, o cazzeggiavano su Facebook, io ne me stavo rintanato a passare nottate navigando in profondità e annaspando nell’oceano delle informazioni finanziarie in lingua inglese. Quelle che poi, una settimana dopo, si trovano copia/incollate sulla stampa italiana… Dopo un lungo periodo di smarrimento in quella vastità sconfinata, una volta prese le misure e scartate le cavolate, di fronte a me si dipingeva uno scenario inquietante che mi strizzava lo stomaco: eravamo vicini a scontrarci con una delle più grandi crisi finanziarie della storia.

Ma quando alzavo lo sguardo dal monitor e mi guardavo intorno, mi pareva di essere sul Titanic in mezzo a quelli che ballano con il cocktail in mano…

Preso in una sorta di scissione della personalità, cominciai a “confidarmi” con i clienti. Alcuni mi guardavano con aria stranita o con un sorrisetto, altri consultavano il Quotidiano finanziario affermando: “Ma qui non c’è niente di quello che dici!…”; altri invece mi prendevano molto sul serio, abbuiandosi in volto. Così, la tempesta del 2008 ha solo danneggiato la nostra nave, ma senza riuscire a capovolgerla, che eravamo in fuga da un po’. Mentre intorno a noi era tutto un vociare di “Chilavrebbemaidetto! Oh!, machilavrebbemaidetto!”…

E così, quegli stessi clienti, un anno dopo mi convinsero a trasformare le mie visioni “dal piano terra della finanza” in un sito internet.

Bassa Finanza ha visto la luce sul web grazie all’aiuto del mio amico di sempre, Piero, un professionista del settore, che in modalità “volontariato puro” ha creato il sito, curandolo e modificandolo nel tempo fino alla versione attuale (che personalmente trovo bella e di alto livello).

I contenuti della newslettera sono tutti a cura mia (e non della “redazione”, come ogni tanto mi dice qualcuno, immaginando chissà quale team…), frutto di interminabili ore passate a studiare, cercare, elaborare, imparare… Sottratte al sonno, alla famiglia e a tutto il resto.

Chi me lo fa fare? Non ne ho la minima idea. Non certo i soldi, dato che tutto è sempre stato gratis. So solo che questa “cosa”, partita come un esperimento – quasi un gioco – negli anni è cresciuta fino a diventare una creatura con una sua autonomia, identità e un ruolo importante nel mio mondo. E tutti, intorno a me, l’hanno accolta e rispettata: mia moglie, che tante volte nella notte veniva a controllare se mi ero addormentato al computer; i miei figli, che anche quando erano alti come puffi e puffette, si erano dati la regola che “al babbo che scrive non gli si salta addosso” (ma subito dopo sì…).

E Bassa Finanza era una delle letture preferite da mio padre, che dopo l’uscita delle newslettere mi chiamava per commentare sghignazzando… Ha continuato a strappargli sorrisi anche quando – nel 2012 – era in un letto d’ospedale, poco prima di lasciarci, e io a volte mi sedevo accanto a lui con il portatile e scrivevo, e gli raccontavo le ultime previsioni dei F.lli Boscoli.


Oggi, dopo 10 anni, sembra quasi “normale” che esca la newslettera.

Ma quando ho iniziato non avevo la più pallida idea di come proseguire. Solo una certezza: il mio sito doveva essere diverso dagli altri che affollavano il web, almeno in due cose.

Prima di tutto il tono: non strillo e non faccio proclami, né previsioni roboanti (per questo ho creato i F.lli Boscoli: alle previsioni ci pensano loro).

Poi, Bassa Finanza non è - e non sarà mai - un sito di soli commenti e chiacchiere. Dopo i discorsi c’è sempre la frase “E ora che si fa?”, perché si scende nel concreto, nell’operativo.

Il web finanziario invece abbonda di guru della teoria, che però non si riesce mai a capire cosa facciano in pratica, mentre ti rincoglioniscono con quelle frasi mediamente inutili tipo: “Nei momenti di debolezza dei mercati approfittare della volatilità per posizionarsi in vista di una ripresa…”.

Che dopo averla letta continui a chiederti “e quindi che faccio?”

Per questo, fin dal primo numero della “newslettera” (come Piero l’ha battezzata all’inizio), sono nati i Portafogli Colorati, con titoli, prezzi e data d’acquisto. Non solo. A differenza di tanti altri siti, dove il passato magicamente scompare, su Bassa Finanza tutte le operazioni chiuse (dico tutte) sono sempre riportate, con i loro risultati, i successi e gli insuccessi. Come si suol dire: ci metto la faccia.

Così, a breve uscirà un’analisi dei risultati di 10 anni di Portafogli Colorati, a cura di Dolores, pilastro del back office ed esperta di borse (griffate), che da anni ormai si è auto coinvolta in quest’avventura (rigorosamente gratis…). Anche se in molti continuano a credere che lei sia un personaggio inventato.


Immagino che, forse, qualche risultato buono ci sia stato e qualche spunto valido Bassa Finanza lo fornisca, visto che è letta anche da molti consulenti finanziari, bancari e anche da gestori di fondi (e non solo in Italia)…

Però la cosa più importante sono stati i messaggi di coloro che mi ringraziavano raccontandomi di come Bassa Finanza li avesse aiutati, non solo nei rapporti con gli investimenti, ma anche nella vita in genere, con spunti e visioni un po’ diverse dal solito. Messaggi incoraggianti, nei tanti momenti difficili e di stanchezza.


Ma perché gratis? Mi chiede qualcuno.

Perché penso che condividere porti sempre dei risultati, dia sempre un ritorno. Anche se indiretto o spostato nel tempo.

E poi, se dovessi applicare una tariffa in linea con la mole di lavoro… sarebbe spaventosa.

Per cui per ora proseguiamo così.

Anche se, come avrete notato, ogni tanto latito un po’. Che magari sto portando avanti anche nuovi progetti di scrittura.


Nel frattempo, in occasione di questo anniversario decennale abbiamo deciso di creare l’archivio storico, dove potete trovare tutte le 110 newslettere pubblicate dal 2009 a oggi.

Allora, buona lettura e a presto.

Beppe Cloza

© 2009-2019 Bassa Finanza Le informazioni pubblicate non devono essere considerate una “sollecitazione al pubblico risparmio” né una promozione di alcuna forma di investimento ne' “raccomandazioni personalizzate” ai sensi del Testo Unico della Finanza, trattandosi unicamente di informazioni standardizzate rivolte ad un pubblico indistinto (cfr. art 69, comma 1, punto c, Regolamento Emittenti Consob e Considerando n.79 della direttiva Mifid 2006/73/CE) al fine di offrire un mero supporto informativo e decisionale agli utenti mediante l'elaborazione di un flusso informativo di dati, notizie, ricerche e analisi. Proprio perché le raccomandazioni fornite non possono intendersi personalizzate rispetto alle caratteristiche del singolo utente, potrebbero non essere adeguate rispetto alle conoscenze ed esperienze, alla situazione finanziaria e agli obiettivi di investimento del singolo utente, che infatti non sono stati presi in considerazione e valutati.

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