top of page

QUANDO FINIRA’

Se uno non si sente confuso è perché in realtà non ha ben compreso la situazione. Edward R. Murrow

Non possiamo risolvere i nostri problemi con lo stesso livello di pensiero che li ha creati. Albert Einstein

Per tutti i cambiamenti importanti dobbiamo intraprendere un salto nel buio.

William James

Dev’essere la reclusione forzata. Da quando, nell’ultima settimana, le sue obbligazioni tranquille hanno perso il 16%, Bottavio non mi chiama più. Spero che almeno abbia seguito il mio consiglio di non guardare troppi tiggì e dibattiti tivù.

Solo che, negli ultimi giorni ha preso a inoltrarmi sistematicamente tutti i video “informativi” che riceve via whatsapp/facebook ecc. da parenti amici e conoscenti; che a loro volta gli mandano quelli ricevuti da amici parenti e conoscenti, che a loro volta…

Solo ieri me ne ha mandati 87, intasandomi la memoria del cellulare (in media durano 40 minuti l’uno).


Ieri ho guardato i primi 8, in cui ho appreso che:

  1. Il coronavirus è poco più di una normale influenza e non si capisce il motivo di tutto questo casino.

  2. Il coronavirus è simile alla peste bubbonica, con una spruzzata di hiv, e moriremo più o meno tutti.

  3. Il coronavirus è una cospirazione sionista ed è stato creato da laboratori segreti per diminuire la popolazione.

  4. Il coronavirus è stato voluto dai fondi speculativi dell’alta finanza per fare un sacco di soldi con la distruzione dell’economia.

  5. Il coronavirus è un’operazione congegnata dagli alieni rettiliani.

  6. Le mascherine non servono a niente, e i guanti pure. Anzi, meglio fare come i bambini e ciucciarsi le mani dopo aver toccato di tutto, per sviluppare le difese immunitarie

  7. Chi non usa guanti e mascherine peste lo colga. Per una corretta prevenzione, quando tornate a casa dopo aver portato fuori il cane, abbiate l’accortezza di bruciare i vestiti in terrazza (e se possibile anche il cane) e poi fare una doccia a base di varichina…

  8. Infine il decalogo: per riconoscere i primi sintomi, se vi viene un colpo di tosse controllate subito se siete ancora vivi. In caso positivo mettetevi a testa in giù e trattenete il respiro per 7 minuti. Se alla fine non siete deceduti per asfissia è segno che non avete contratto l’infezione.

Eccetera…


Alla quinta ora ininterrotta di video, col cellulare fumante ho “bannato”, cioè ho bloccato Bottavio.

Ma il problema sono le altre telefonate.


Padre Graziano ad esempio - gestore della tesoreria dell’Opera Pia Immacolata Addolorata Incoronata - è particolarmente attivo. Forse perché in questo periodo sta aumentando il numero dei lasciti testamentari da parte delle vecchine devote.

Il fatto è che ormai da un mese la sua consulente Private Banker, la Bella Figheira, è bloccata e abbronzata in quarantena sulla nave da crociera Queen Le Chic, dove lei a altri consulenti e bankers top stavano festeggiando l’ultimo premio aziendale, vinto grazie alle mostruose commissioni applicate ai clienti. Sono bloccati alla deriva in mezzo al Mar dei Caraibi, perché nessuno ha voluto far attraccare la nave. E i cellulari laggiù non funzionano.

L’unico paese che aveva acconsentito all’attracco era Haiti. Solo che lì c’è già in corso un’epidemia di colera, due di Ebola e il colpo di stato stagionale, con polizia segreta rapace per strada.

Così, Padre Graziano mi chiama in media tre volte al giorno e tre la notte.

La settimana scorsa mi chiamava per commentare minuto per minuto i crolli dei mercati, mugolando sui danni al portafoglio (l’ultimo contatto con la Bella Figheira era un sms di 10 giorni prima dove lei gli diceva che i gestori avevano detto di stare tranquilli e aspettare). Poi, improvvisamente la svolta. Da un paio di giorni mi chiama per sapere da me se abbiamo toccato il fondo e se ora ci sono buone opportunità per fare nuovi investimenti, dato che certamente rimbalzerà.

Il che non è un buon segno, credetemi.


Zio Nino da Sorrento, come sempre segue tutte le news e le analisi (gratis) dei guru, e alla fine si convince che le sa tutte lui. In questo periodo si è messo a fare il trading, che secondo lui è facile, perché si vede chiaramente che la Fed, la Bce, i governi... eccetera. Ora sta cercando di fare soldi con il petrolio: “Si vede benissimo che rimbalzerà, quindi ora è il momento di comprare/vendere…”, mi dice parlando a mitraglia nella settima telefonata quotidiana, a seconda che il petrolio sia a +20 o -20% in una mezza giornata (ma lui ha la curiosa tendenza a trovarsi investito dalla parte sbagliata).


In tutto questo fermento ci sono due problemi fondamentali.

Il primo è la volatilità estrema. In questo periodo, più che mai è valido l’ammonimento:


"Giocare con gli alti e bassi del mercato è assai costoso. Di solito si commettono così tanti errori per strada che quando la tendenza ipotizzata finalmente si manifesta non rimangono più soldi da giocare." (Henry Clasing)


Il secondo problema, per rispondere alla domanda “Quando finirà?”, è che storicamente i crolli, o le correzioni dei mercati, hanno la tendenza a non concludersi finché la gente continua a parlarne.

Mi spiego meglio.

Oltre al fatto che i crolli e la volatilità delle Borse sono un tema sempre ben presente nei media, mi pare ci sia in giro un sacco di gente ancora desiderosa di fare il cosiddetto “buy the dip”, compra sull’affondo. E’ lo sport più in voga negli ultimi anni: appena il mercato scende un po’, si può comprare, che tanto poi risalirà grazie agli interventi della Fed, Bce, etc.

In effetti è una tecnica che ultimamente ha funzionato bene. Ma se lo scenario del mercato è cambiato, applicare gli stessi comportamenti validi per lo scenario precedente non è detto sia una buona idea. Come dice la Legge di Murphy: “Se qualcosa può andare male, lo farà”.

In genere succede che a un certo punto gli investitori, dopo averne buscate di santa ragione, smettono di tentare il “buy the dip” e cominciano a pensare all’acquisto di case, terreni agricoli e scatolette.

Poi i media smettono di parlare dei cali di Borsa, che la cosa non fa più notizia. E la gente comincia a ululare al solo sentire la parola “investimenti finanziari”. E dopo un po’, quando tutti hanno venduto, impegnatissimi a fare previsioni funeste per i prossimi due secoli, i mercati ripartono, mentre nessuno guarda, spiazzando tutti.

Ecco, così a occhio mi pare che non ci siamo. La sensazione è che ancora si cerchi di massimizzare i profitti. Invece bisognerebbe concentrarsi nel limitare le perdite. Forse c’è rimasta troppa avidità in circolo. Ma i mercati hanno la tendenza a ripartire quando in giro c’è paura.


E poi ci sono le obbligazioni. In questo momento possiamo solo augurarci che non ci sia un vero contagio della crisi verso i bond (cioè il debito), in definitiva la vera bolla delle bolle grazie ai tassi a zero. Se gli effetti del coronavirus sull’economia causeranno default di aziende, ci potrà essere un restringimento delle linee di credito da parte delle banche, che a loro volta porteranno altri fallimenti, e via così. Sarà un caso, ma in questi giorni anche i bond hanno visto una volatilità estrema.

Il tutto esacerbato dalle strategie a leva in giro per il mondo (per cui, oltre una certa perdita bisogna subito vendere tutto e tornare cash); e di sicuro anche dall’enorme quantità di investimenti passivi, tipo etf, che forse vanno benissimo quando tutto è tranquillo, ma nella buriana affondano in un battibaleno.

Qui sotto l’andamento negli ultimi giorni di due fra i principali etf Usa che investono in obbligazioni aziendali “investment grade” (che cioè dovrebbero essere di buona qualità, codice LQD) e high yield, cioè ad alto rendimento (ma un tempo si diceva “junk bond”, spazzatura, codice JNK):

Anche il portafoglio della signora Pina era pieno di cose del genere. Dato che lei pretendeva sempre “un rendimento del 4%, ma senza rischi” anche in un mondo di tassi a zero, i suoi bancari di fiducia l’hanno accontentata selezionando fondi ed etf simili a quelli di cui sopra. L’altro giorno ha scoperto che i suoi investimenti obbligazionari tranquilli con le cedole hanno fatto -13% in una settimana. Purtroppo in questi giorni, quando cerca di parlare con il direttore della Banca Traballa, risponde solo un messaggio registrato.


Quindi, e ora che si fa?

Direi di stare buoni e calmi, senza frenesie alla ricerca delle opportunità.

Bisogna anche ricordare che certi titoli (tipo Microsoft, Amazon, Apple), nonostante i forti cali sono tornati solo ai livelli di prezzo di pochi mesi fa. Tanto per ricordarci di quanto fossero saliti. Ad esempio il titolo Apple, dopo aver perso il 30% dai massimi di febbraio, si è portato al livello di prezzo di ottobre 2019. E bisogna ricordare che, solo poco più di un anno fa, Apple stava a un livello del 30% ancora più in basso rispetto a oggi. La domanda quindi è: il prezzo di oggi è un’opportunità? Al momento non lo so.

Oggi abbiamo la convinzione che certe aziende siano fortezze inespugnabili, ma bisogna ricordare che se Amazon, ad esempio, tornasse solo ai livelli di prezzo di tre anni fa potrebbe scendere di un altro 50%. Impossibile? Casomai proviamo a chiedere a Zio Nino, che le sa tutte.


Naturalmente potrei sbagliarmi di grosso e fra due giorni tutto riparte e i mercati rimbalzano come se niente fosse, eccetera. Il fatto è che non lo sa nessuno. Nessuno può saperlo. Ci sono troppe incognite che dipendono da cosa deciderà di fare il virus.

Lo so, in molti stanno pensando che i consulenti dovrebbero prevedere l’andamento futuro dei mercati. Sennò che ci stanno a fare?

In effetti qualcuno lo sa.

Ieri ho assistito a un’interessantissima video conferenza con i F.lli Boscoli, i guru del senno di poi, che hanno dipinto uno scenario chiarissimo e dato indicazioni concrete su come muoversi. Ecco una breve trascrizione della conferenza:


“La nostra strategia si è rivelata vincente: il 20 febbraio, subito prima dei crolli, abbiamo consigliato ai nostri clienti di vendere tutte le posizioni azionarie. Se controllate il grafico, si vede chiaramente che quello era il picco del mercato. Naturalmente abbiamo subito consigliato di aprire posizioni al ribasso, guadagnando il 30% in pochi giorni, che come tutti sanno, quando scende va più veloce di quando sale.

A questo punto la situazione è chiara. Ricompriamo solo appena si vede chiaramente che ha smesso di scendere. Farlo prima sarebbe un errore. Il trucco, come sempre, è guardare bene, perché quando sale si vede”.


E ora che si fa?

Seguiamo i preziosi consigli dei F.lli Boscoli e ci mettiamo a guardare bene.

Le cose potrebbero cambiare a breve, o questa situazione potrebbe durare ancora parecchio. Nessuno lo sa. Vedremo, appunto. Pronti a cambiare.


Come potete immaginare in questi giorni, nei Portafogli Colorati, sono scattati molti stop loss.

Da inizio marzo a oggi ci sono 49 posizioni chiuse (qui tutti i dettagli). Il dato importante è che anche questa volta (come in tutti gli anni precedenti) il risultato medio delle posizioni uscite in stop loss è positivo: +5,5%. Lo so, è una media; ma conferma, secondo me, l’importanza fondamentale della gestione del rischio. Prioritaria rispetto alla ricerca del guadagno. Bisogna avere un piano di uscita prestabilito, in modo che, in mezzo alla tempesta non ci si perda dietro alle emozioni.

L’alternativa è fissare lo schermo guardando i cali e mormorando: chilavrebbemaidetto.


Il fatto che le posizioni rimaste nei portafogli siano per buona parte in dollari (o legate all’andamento del dollaro), in questo momento penso che sia un vantaggio. Quando i mercati sono in una fase di liquidazione generalizzata c’è una grande domanda di dollari, essendo la valuta in cui è denominata la maggior parte degli asset nel mondo. Ad esempio, se vendo petrolio incasso dollari. Questi enormi flussi fuori da asset e dentro dollaro, lo rendono un bene talmente richiesto da diventare scarso… E quindi, almeno nel breve periodo, il suo valore tende a rafforzarsi rispetto alle altre valute.


Poi c’è l’oro. In questi giorni il suo andamento un po’ erratico ha sollevato non pochi dubbi in molte persone. In realtà, nelle fasi di grande liquidazione come questa, anche il prezzo dell’oro, nel breve termine può venire impattato. Ci sono a volte forti flussi di vendita perché magari grandi fondi, per far fronte alle richieste di riscatto, e quindi per fare cassa, vendono prima le posizioni in guadagno. Ad esempio l’oro. Quindi, non necessariamente c’è una relazione immediata, come molti pensano, borse giù oro su.

Ciò non toglie che in questo contesto, avere oro in portafoglio è secondo me fondamentale. Ci vuole un po’ di pazienza.


Vado a chiudere: ho già parlato troppo. Penso che in genere ci vorrebbe molto più silenzio. Specialmente da parte di chi non sa cosa dire. Come diceva il buon Confucio:


“Quando si è parlato molto, si è detto sempre qualche cosa che sarebbe stato meglio tacere.”


Ho intitolato questa newslettera “Quando finirà”, perché ovviamente tutto questo finirà.


Spero che riusciate il più possibile a prendere le distanze dalle news di catastrofi e armageddon, il cui unico effetto è quello di generare pensieri ed emozioni negative che prosciugano la forza vitale, catapultando le persone in uno stato di preoccupazione e mancanza di speranza. Che, fra l’altro, fa malissimo al sistema immunitario.

Come diceva Anthony De Mello:


Quando qualcuno vi dice: “Non puoi farci nulla”, voi potete dire:

“Invece si: posso svegliarmi!”.

E all’improvviso la vita non è più l’incubo che vi appariva .

Ecco cos’è l’illuminazione. Svegliatevi!

Non abbiate paura.

A presto.

Giuseppe Cloza

© 2009-2020 Bassa Finanza Le informazioni pubblicate non devono essere considerate una “sollecitazione al pubblico risparmio” né una promozione di alcuna forma di investimento ne' “raccomandazioni personalizzate” ai sensi del Testo Unico della Finanza, trattandosi unicamente di informazioni standardizzate rivolte ad un pubblico indistinto (cfr. art 69, comma 1, punto c, R